Piantare alberi e arbusti da frutto in città per far riconnettere le persone con la natura, la vegetazione locale e sapori dimenticati da reimmettere nell’alimentazione quotidiana. È lo scopo principale del progetto approvato qualche settimana fa dal City Council di Copenaghen, la municipalità della capitale della Danimarca. Un’idea che tiene insieme educazione alimentare, recupero del patrimonio vegetale edibile autoctono, educazione civica e welfare di comunità. Si partirà presto con la piantumazione, nei parchi e giardini pubblici della città, di alberi, piante e cespugli i cui frutti saranno a disposizione di tutti e potranno essere raccolti e consumati liberamente dalla comunità come snack sani, freschi e gratuiti.
Verranno privilegiate le specie locali che già crescono spontaneamente nelle riserve naturali della Danimarca, varietà autoctone e più resistenti che non necessitano di particolari cure di giardinaggio, in modo da contenere i costi dell’operazione. Tra queste specie sambuco, more, mirtilli, ginepro, mele di varietà rare e dimenticate, prugne e altre bacche che si trovano comunemente nelle campagne danesi.
Non si tratta di un’idea inedita ma è comunque la prima volta che l’amministrazione di una grande città agisce con un programma di razionalizzazione del verde pubblico che tiene al centro la diffusione di piante ad uso alimentare. I motivi li spiega chiaramente la consigliera comunale Astrid Aller, tra i promotori dell’iniziativa: “Vogliamo che la città sia un luogo da vivere, non uno spazio ostile in cui muoversi per cercare un parcheggio. Con spazi pubblici dove sentirsi bene, come a casa; che offrono opportunità e vantaggi per tutti, dando un senso all’idea di bene collettivo. Molti cittadini non hanno un giardino di proprietà, e difficilmente possono insegnare ai propri figli come con la natura si può convivere per trarre beneficio e migliorare la propria alimentazione”.
Per la riuscita del progetto si confida ovviamente nell’educazione e nel senso civico dei danesi, quasi certi che nessuno vorrà fare incetta dei frutti per trarne un profitto personale. In questo modo i vantaggi saranno per tutti e chiunque potrà fare esperienza di un gesto naturale, ma ormai dimenticato nelle grandi città, come raccogliere un frutto e mangiarlo mentre si aspetta l’autobus o sulla strada per il lavoro o la scuola. Va detto che in Danimarca la pratica della libera raccolta di erbe spontanee e frutta è secolare: tutti fin dal Medioevo sono infatti autorizzati a raccogliere cibo nei parchi pubblici e possono farlo anche nelle proprietà private, purché i frutti si trovino sui sentieri di passaggio.