La danza urbana mai quanto quest’anno può fare del bene alla città. L’appuntamento 2020 con il Festival di Danza Urbana di Bologna, la ventiquattresima edizione del festival internazionale di danza nei paesaggi urbani, quest’anno è ovviamente un po’ diverso dal solito. Ma ancora più forte si è voluto il legame tra la danza e l’ambiente della città.
“Il Festival Danza Urbana si è sempre interrogato sul rapporto tra corpo, spazio pubblico e collettività, proponendo delle esperienze volte a tracciare dei percorsi di senso, a sviluppare delle relazioni con il contesto ambientale e sociale nel quale viviamo – scrivono gli organizzatori presentando la manifestazione che si tiene dal 2 al 6 settembre a Bologna negli spazi di DUMBO, l’ex-scalo ferroviario del Ravone, luogo simbolico della riprogettazione e rigenerazione urbana - . Attraverso il linguaggio della danza rielabora in modo inatteso, originale ed estemporaneo il nostro modo di abitare la città al di fuori di mere logiche funzionalistiche. Oggi più che mai abbiamo bisogno di elaborare il nostro presente e di costruire relazioni emotive, affettive fra le nostre singole esistenze, lo spazio comune e la collettività. La ventiquattresima edizione di Danza Urbana è necessariamente anomala, come questo tempo, un’occasione per interrogarci su quello che è stata la nostra “normalità” e proiettarci verso un differente modo di abitare le nostre città”.
Gli spettacoli (qui il programma http://www.danzaurbana.eu/festival/il-programma/) sono tutti a prenotazione obbligatoria e, per la prima volta, è richiesto un biglietto d'ingresso simbolico alla quasi totalità degli eventi. La particolarità di quest'anno è che gli incassi saranno devoluti alla piantumazione di nuovi alberi come gesto concreto per migliorare la città di Bologna.
Per saperne di più sul Festival:
- www.facebook.com/FestivalDanzaUrbana
- www.danzarelacitta.danzaurbana.eu