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Milano entra nel vivo di VEG-GAP: spunti di lavoro dal primo workshop

Anche a Milano si è tenuto, lo scorso 16 dicembre, il workshop di presentazione del progetto Veg-GAP. Presso la Sala Formazione del Comune di Milano si sono ritrovati rappresentanti dei soggetti partner del progetto. L’incontro “Milano cambia aria – Il ruolo della Forestazione urbana” è stato organizzato dalla Direzione di Progetto Città Resilienti del Comune di Milano. Come già quello svolto ad ottobre a Bologna e quello di inizio dicembre a Madrid, ha avuto l’obiettivo di far conoscere a livello locale le azioni previste dal  progetto europeo LIFE Veg-GAP "Vegetazione per piani verdi di qualità dell'aria in aree urbane" e per esplorare la relazione tra il progetto e le attuali strategie ambientali locali relative alla qualità dell'aria, alle infrastrutture verdi e all'adattamento di Milano ai cambiamenti climatici.

I lavori sono stati introdotti da Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer del Comune di Milano, e da Mihaela Mircea di Enea, coordinatrice del progetto. Spazio è stato poi dato a due relazioni che hanno fatto il punto su quanto già rilevato e fatto, nell’ambito del progetto Veg-GAP, nella città di Milano.

Alessandro Alivernini del partner di progetto CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) ha presentato la metodologia utilizzata per elaborare la mappa di vegetazione complessiva di Milano. Dal database delle specie che è stato fornito dal Comune di Milano, sono state effettuate analisi botaniche sulla componente vegetale: in totale in città sono presenti 242 specie ma l’80% della popolazione arborea è rappresentato da sole 16 specie, di cui le più comuni sono il Celtis australis, seguita dal Platanus x acerifolia e dal Carpinus betulus Per ogni specie è stato poi definito il valore specie specifico di mitigazione dell’inquinamento, sequestro della CO2 e i valori potenziali di emissione di Isoprene e Monoterpeni (BVOC, Composti Organici Volatili di origine biogenica). 

Sandro Finardi di ARIANET, altro partner di progetto, ha presentato il metodo di calcolo delle emissioni biogeniche di composti organici volatili in funzione delle singole specie vegetali presenti sul territorio. Ha sottolineato la necessità di costruire una base dati di copertura vegetale che includa la popolazione arborea presente all’interno delle aree urbanizzate e nelle aree agricole. Questa base informativa è stata costruita integrando il censimento municipale degli alberi, la carta forestale regionale e l’uso del suolo CORINE Land Cover di livello 4. L’innovazione prodotta dal progetto Veg-GAP è stata illustrata confrontando la copertura arborea e le emissioni di isoprene e monoterpeni (BVOCs) con quelle che avrebbe prodotto un approccio modellistico tradizionale, che trascura la presenza di alberi all’interno del tessuto urbano. Si è infine sottolineato come il progetto VEG-GAP sia un primo passo verso l’integrazione degli effetti della vegetazione urbana e dei piani di riforestazione nelle analisi modellistiche a supporto dei piani di qualità dell’aria.

Tre tavoli si sono poi messi al lavoro su temi specifici. Il primo si è occupato di Veg-GAP e di come favorire la relazionee lo scambio di dati tra il progetto Veg-GAP e il Piano Aria e Clima di Milano. Un tema delicato emerso durante il confronto riguarda il recente impegno dell’Amministrazione comunale di Milano di proporre interventi di piantumazione massicci e le indicazioni fornite dal Piano Aria e Clima circa le piante più adatte all’assorbimento degli inquinanti. La preoccupazione emersa dal tavolo, soprattutto da parte dei componenti dell’Amministrazione, è che il progetto Veg-GAP non rischi di effettuare interventi o fornire indicazioni che si rivelino poi negative e controproducenti. Per questo è apparso di primaria importanza fornire un elenco delle specie per così dire da “bandire” o comunque da piantumare in numero ridotto in zone dove la concentrazione di ozono è già elevata, al fine di tenere conto sia degli aspetti di emissione che di assorbimento. 

Altro aspetto che ha suscitato grande interesse e attenzione è rappresentato dalle infrastrutture verdi e in particolare i tetti verdi, un tema caldo e interessante sotto diversi profili: raffrescamento, efficienza energetica e coesione sociale. In questo senso occorre approfondire le interazioni e i risultati già acquisiti dai progetti, Decumanus e Clever Cities, a cui il Comune di Milano partecipa come partner, per fruttare le sinergie e per evitare sovrapposizioni. 

Il secondo tavolo di lavoro si è occupato del programma di forestazione urbana e degli impatti sulla qualità dell’aria per comprendere se le base dati prese in considerazione sino ad ora dal progetto VEG-GAP siano ulteriormente implementabili e per esplorare scenari di vegetazione per il comune di Milano che siano il più possibile significativi, verosimili e fattibili, da sottoporre alla modellistica sviluppata dal progetto. 

Il tavolo ha proposto l’utilizzo del PIF (Piano di Indirizzo Forestale) e dei Piani di Assestamento Forestale per aggiornare la presenza di alcune aree boschive attualmente non presenti nei dataset, e per allenare l’algoritmo circa la capacità di riconoscere le specie da immagini satellitari. Tali dati risultano potenzialmente utili soprattutto per la classificazione delle alberature della Città Metropolitana, che non possiede database esaustivi del suo patrimonio.

L’ente Parco Nord, inoltre, ha una conoscenza dettagliata del patrimonio arboreo presente all’interno del parco, di circa 140 ettari (aree a bosco, filari e arbusti). Dati che ci si propone di reperire per una validazione dei risultati ottenuti. Il Programma di Forestazione Urbana, ForestaMI, dispone di un proprio database realizzato sulla base del database topografico. Parallelamente si è lavorato anche con un percorso dal basso, chiedendo ai singoli comuni di indicare aree di possibile piantumazione. 

Nel corso della discussione è emersa la possibilità di utilizzare altre banche dati più puntuali, ad esempio quelle del progetto RELambro, Open Agri e della Fondazione Cà Granda.

Per quanto riguarda invece l’esplorazione di nuovi scenari di vegetazione, la discussione è stata orientata verso tre possibili scenari: 

      All’interno del PGT, Piano di Governo del Territorio recentemente approvato, che governerà le visioni e i progetti di Milano da qui al 2030, l’ambito piantumabile più esteso riguarda i 10mila m2 dei 20 nuovi parchi e gli scali ferroviari pianificati, progetti che si prevede di attuare entro il 2030 e che forniscono materiale utile da sottoporre al modello

      Altro ambito considerato è quello dei tetti. Lo studio effettuato dal Comune di Milano nell’ambito del progetto Decumanus ha identificato i tetti potenzialmente adatti a ospitare il verde, che potranno essere utilizzati come possibile scenario nella modellazione di VEG-GAP per valutarne l’efficacia rispetto agli effetti sulla qualità dell’aria a scala urbana.  

      È stato preso in considerazione l’ambito dei parcheggi, un ambito promettente per la necessità espressa dalle linee guida di adattamento in fase di redazione, di provvedere all’ombreggiamento dei posti auto a raso in ottica di raffrescamento urbano; rispetto all’effettiva fattibilità della messa a dimora di nuovi alberi è necessaria una verifica puntuale e approfondita. 

 

Il dibattito e la condivisione avvenuta in occasione del workshop hanno sollevato spunti per ulteriori verifiche e ragionamenti. Per un corretto calcolo delle emissioni, il primo passo necessario consiste nel realizzare una mappatura il più possibile esaustiva della vegetazione presente sul territorio di Milano, compresa la città metropolitana. I partecipanti al Tavolo Aria e in particolare coloro che si occupano di redigere il Piano Aria e Clima, potranno integrare il documento che stanno predisponendo rispetto alle prescrizioni sulla qualità dell’aria, inserendo tra le fonti emissive anche le fonti biogeniche valutate e simulate nel progetto. Nella previsione delle tipologie di alberi da utilizzare per i Piani Piantumazioni del Comune di Milano occorre preservare e assicurare la biodiversità. Si tratta di un aspetto di cui occorrerà tenere conto nella fase di indicazione delle specie più adatte al contesto milanese, insieme agli aspetti connessi ai costi di manutenzioneLo scenario che il progetto si propone di analizzare, ovvero quello relativo ai tetti,sarà oggetto di un tavolo di lavoro specifico nei prossimi mesi


Data: Tuesday 04-02-2020 10:36
Progetto VEG-GAP - LIFE18 PRE IT 003
Durata: Dicembre 2018 - Maggio 2022
Budget Totale: 1,666,667 Euro
Contributo finanziario europeo: 1,000,000 Euro
Coordinato da Mihaela Mircea, ENEA (IT)